Personaggi


Intervista a Bashar al Assad sugli attentati di Parigi.



D. Che cosa pensa di quanto è successo a Parigi Venerdì? 
R. Per prima cosa offriamo le nostre condoglianze alle famiglie francesi che ieri hanno perso dei cari. Noi siamo quelli più vicini a questa situazione che possano capire quanto è successo ieri in Francia, perchè stiamo soffrendo per questo tipo di terrorismo da almeno cinque anni.
Quello che è accaduto ieri in Francia non può essere separato da ciò che è successo a Beirut, due giorni fa, perchè questo è il terrorismo. Ecco perchè non dovete considerare il terrorismo diverso a secondo delle zone in cui opera. Non dovete guardare soltanto alla Siria, allo Yemen, alla Libia, alla Francia...attualmente è un'unica arena in tutto il mondo.

D. I servizi di intelligence siriana sanno se gli individui che hanno compiuto questo gesto venivano dalla Siria o erano in contatto con qualche gruppo in Siria?
R. No, non abbiamo nessuna informazione su quanto accaduto, ma qui non si tratta di sapere i nomi, chi è stato e chi no. Avevamo messo in guardia tre anni fa su quello che poteva succedere in Europa ed avevamo detto di non intromettersi nella situazione siriana. Diventerà un terremoto che si sentirà in tutto il mondo e, sfortunatamente, le autorità europee non hanno ascoltato quello che dicevamo. Pensavano fossero delle minacce e non hanno imparato nulla dai fatti dell'inizio dell'anno, da Charlie Hebdo.
Fare dichiarazioni contro il terrorismo non significa nulla, il terrorismo dovete andare a combatterlo, dovete seguire una politica giusta e corretta. 

D. La Siria è pronta a combattere insieme alla Francia contro il terrorismo e ad aiutare l'Intelligence francese se lo dovessero richiedere?
R. Non lo devono chiedere, devono solo essere seri, allora saremo pronti a combattere il terrorismo insieme a loro. Siamo pronti a combattere il terrorismo insieme a chiunque voglia farlo seriamente e il governo francese attualmente non è serio. 

D. Ha un messaggio per il presidente francese Hollande?
R. Che lavori per la sicurezza e gli interessi del suo popolo, e c'è una domanda che ogni francese dovrebbe porsi: La politica francese, negli ultimi cinque anni, ha fatto qualcosa di buono per i francesi? Sembra di no. Allora la prima cosa che gli chiedo è di lavorare per gli interessi dei francesi, e se vuole farlo deve cambiare la sua politica. 

D. Quali sono le condizioni perchè il governo siriano ed il governo francese lavorino insieme, o che i servizi siriani lavorino con quelli francesi?
R. Non si può parlare di cooperazione di intelligence senza una cooperazione politica. Non si può parlare di cooperazione di intelligence per combattere il terrorismo quando allo stesso tempo la vostra politica, la politica del vostro stesso governo, va nella direzione di sostenere il terrorismo. Questo è quello che intendo per "essere seri".  




"Il bombardamento di Gaza non è una guerra, è un omicidio" di Noam Chomsky



"L’incursione e il bombardamento di Gaza non è per distruggere Hamas. Non è per fermare i razzi contro Israele, e non è per raggiungere la pace.
La decisione israeliana di far piovere morte e distruzione su Gaza, di usare armi letali dei moderni campi di battaglia su una popolazione civile ampiamente indifesa è la fase finale della campagna decennale di pulizia etnica dei palestinesi.
Israele usa sofisticati jet di attacco e navi per bombardare i campi profughi densamente popolati, scuole, case popolari, moschee, bidonville, per colpire una popolazione che non ha alcuna forza aerea, non ha difesa aerea, non ha una marina, non ha armi pesanti, non ha un’artiglieria, corazzati, nessuna cabina di comando, non ha esercito, e la chiama guerra. Questa non è una guerra, è un omicidio.
Quando gli israeliani nei territori occupati ora dicono di doversi difendere, essi stanno difendendo loro stessi nel senso che qualsiasi occupante militare deve difendersi dalla popolazione che sta stritolando. Non puoi difenderti quando stai occupando militarmente la terra di qualcun altro. Questa non è difesa. Chiamatela come volete, ma non è difesa."

Noam Chomsky



"Gli islamofobi sono gli utili idioti dell’islamismo radicale" di Alain de Benoist
"I terroristi islamici adorano gli islamofobi. Sperano che ce ne siano sempre di più. Sanno che più i musulmani si sentiranno respinti dai non-musulmani, più loro potranno sperare di convincerli e radicalizzarli. I jihadisti assicurano che essi rappresentano il “vero Islam”, gli islamofobi danno loro ragione dicendo che non c’è differenza tra l’Islam e l’islamismo. Che i primi commettono degli attentati, mentre i secondi vedrebbero senza dispiacere moltiplicarsi i pogrom contro coloro che “rifiutano il sistema di vita occidentale” (il simpatico stile di vita globale del consumo sottomesso) non cambia nulla. Gli islamofobi sono gli utili idioti dell’islamismo radicale".

FONTE: http://www.barbadillo.it/36520-intervista-alain-de-benoist-gli-islamofobi-sono-gli-utili-idioti-degli-islamisti/



 "Ballate come se nessuno vi guardasse" di F. Alfred D'Souza


Per tanto tempo ho avuto la sensazione che la vita sarebbe presto cominciata, la vera vita! Ma c'erano sempre ostacoli da superare strada facendo; qualcosa di irrisolto, un affare che richiedeva ancora tempo, dei debiti che non erano stati ancora regolati...in seguito la vita sarebbe cominciata. Alla fine mi sono reso conto che questi ostacoli erano la mia vita. Questo modo di percepire le cose mi ha aiutato a capire che non c'è un mezzo per essere felici, ma che la felicità è un mezzo. Di conseguenza, gustate ogni istante della vostra vita, e gustatelo ancora di più perché lo potete dividere con una persona cara, una persona molto cara per passare insieme dei momenti preziosi della vita, e ricordatevi che il tempo non aspetta nessuno. E allora smettete di pensare di finire la scuola, di tornare a scuola, di perdere 5 chili, di prendere 5 chili, di avere dei figli, di vederli andare via di casa. Smettete di aspettare di cominciare a lavorare, di andare in pensione, di sposarvi, di divorziare. Smettete di aspettare il venerdì sera, la domenica mattina, di avere una nuova macchina o una casa nuova. Smettete di aspettare la primavera, l'estate, l'autunno o l'inverno. Smettete di aspettare di lasciare questa vita, di rinascere nuovamente, e decidete che non c'è momento migliore per essere felici che il momento presente. La felicità e le gioie della vita non sono delle mete, ma un viaggio. Lavorate come se non aveste bisogno di soldi. Amate come se non doveste mai soffrire. Ballate come se nessuno vi guardasse.

F. Alfred D'Souza 




"...Le migrazioni nel Mediterraneo, che per il momento sono soltanto un problema umanitario (200.000 persone nel 2014), continueranno a crescere fino a divenire un grave problema economico. Le recenti decisioni della UE di andare ad affondare i barconi dei trafficanti in Libia non serviranno a bloccare le migrazioni, ma a giustificare nuove operazioni militari per mantenere il caos in Libia (e non per risolverlo).
Tutto ciò provocherà disordini importanti nell’Unione Europea che pare oggi un’oasi di pace. Per la classe dirigente di Washington non si tratta di distruggere questo mercato che continua a restarle indispensabile, ma di assicurarsi che non si ponga mai in competizione con essa, e di limitare il suo sviluppo..." 

 Thierry Meyssan


Rete Voltaire: http://www.voltairenet.org/article187426.html



"Quello che deve essere detto" - Gunter Grass su Israele ed Iran


                              Gunter Grass (Premio nobel per la letteratura - (Danzica, 16 ottobre 1927 – Lubecca, 13 aprile 2015)


Perché taccio, passo sotto silenzio troppo a lungo
quanto è palese e si è praticato
in giochi di guerra alla fine dei quali, da sopravvissuti,
noi siamo tutt´al più le note a margine.
E´ l´affermato diritto al decisivo attacco preventivo
che potrebbe cancellare il popolo iraniano
soggiogato da un fanfarone e spinto al giubilo organizzato,
perché nella sfera di sua competenza si presume
la costruzione di un´atomica.
E allora perché mi proibisco
di chiamare per nome l´altro paese,
in cui da anni — anche se coperto da segreto -
si dispone di un crescente potenziale nucleare,
però fuori controllo, perché inaccessibile
a qualsiasi ispezione?
Il silenzio di tutti su questo stato di cose,
a cui si è assoggettato il mio silenzio,
lo sento come opprimente menzogna
e inibizione che prospetta punizioni
appena non se ne tenga conto;
il verdetto «antisemitismo» è d´uso corrente.
Ora però, poiché dal mio paese,
di volta in volta toccato da crimini esclusivi
che non hanno paragone e costretto a giustificarsi,
di nuovo e per puri scopi commerciali, anche se
con lingua svelta la si dichiara «riparazione»,
dovrebbe essere consegnato a Israele
un altro sommergibile, la cui specialità
consiste nel poter dirigere annientanti testate là dove
l´esistenza di un´unica bomba atomica non è provata
ma vuol essere di forza probatoria come spauracchio,
dico quello che deve essere detto.
Perché ho taciuto finora?
Perché pensavo che la mia origine,
gravata da una macchia incancellabile,
impedisse di aspettarsi questo dato di fatto
come verità dichiarata dallo Stato d´Israele
al quale sono e voglio restare legato
Perché dico solo adesso,
da vecchio e con l´ultimo inchiostro:
La potenza nucleare di Israele minaccia
la così fragile pace mondiale?
Perché deve essere detto
quello che già domani potrebbe essere troppo tardi;
anche perché noi — come tedeschi con sufficienti colpe a carico -
potremmo diventare fornitori di un crimine
prevedibile, e nessuna delle solite scuse
cancellerebbe la nostra complicità.
E lo ammetto: non taccio più
perché dell´ipocrisia dell´Occidente
ne ho fin sopra i capelli; perché è auspicabile
che molti vogliano affrancarsi dal silenzio,
esortino alla rinuncia il promotore
del pericolo riconoscibile e
altrettanto insistano perché
un controllo libero e permanente
del potenziale atomico israeliano
e delle installazioni nucleari iraniane
sia consentito dai governi di entrambi i paesi
tramite un´istanza internazionale.
Solo così per tutti, israeliani e palestinesi,
e più ancora, per tutti gli uomini che vivono
ostilmente fianco a fianco in quella
regione occupata dalla follia ci sarà una via d´uscita,
e in fin dei conti anche per noi.
(Traduzione di Claudio Groff) 




Gaza - di Eduardo Galeano


Per giustificarsi, il terrorismo di Stato fabbrica terroristi, semina odio e raccoglie alibi. Tutto indica che la macelleria di Gaza, che secondo i suoi autori vuole farla finita con i terroristi, riuscirà solo a moltiplicarli.
Dal 1948, i palestinesi vivono condannati all’umiliazione perpetua. Non possono neanche respirare senza permesso. Hanno perso la propria patria, le terre, l’acqua, la libertà su tutto. Tanto meno hanno diritto ad eleggere i propri governanti. Quando votano chi non devono votare sono puniti. Gaza è castigata. Si è trasformata in un trappola per topi senza vita d’uscita, da quando Hamas vince limpidamente le elezioni nel 2006. Qualcosa del genere era apparso nel 1932, quando il Partito comunista trionfò alle elezioni in Salvador. Bagnati nel sangue, i salvadoregni espiarono la loro cattiva condotta e da allora vissero sottomessi ad una dittatura militare. La democrazia è un lusso che non tutti meritano.
Sono figli dell’impotenza dei razzi fatti in casa che i militanti di Hamas, rinchiusi a Gaza, sparano, fallendo l’obiettivo, sulla terra che era stata dei palestinesi e che l’occupazione israeliana gli usurpò. E la disperazione, al limite della pazzia suicida, è la madre delle bravate che negano il diritto all’esistenza di Israele, grida senza alcuna efficacia, mentre la molto più efficace guerra di sterminio sta negando, da tanti anni, il diritto all’esistenza della Palestina. Di Palestina ne resta molto poca, passo dopo passo Israele la sta cancellando dalle mappe.
I coloni invadono, e dietro di loro i soldati correggono la frontiera. Le pallottole consacrano l’espropriazione in legittima difesa. Non c’è una guerra aggressiva che non dica di essere una guerra difensiva. Hitler invase la Polonia per evitare che la Polonia invadesse la Germania. Bush invase l’Iraq per evitare che l’Iraq invadesse il mondo. In ogni sua guerra difensiva, Israele ha trangugiato un altro pezzo di Palestina, e il pasto continua. Il divoramento si giustifica con i titoli di proprietà che la Bibbia concesse, per i duemila anni di persecuzione che il popolo ebreo ebbe a soffrire, e per la paura generata dai palestinesi in agguato.
Israele è il paese che non ha mai rispettato le raccomandazioni né le risoluzioni dell’Onu, che mai si è attenuto alle sentenze dei tribunali internazionali, è il paese che si burla delle leggi internazionali, ed è anche l’unico paese che ha legalizzato la tortura per i prigionieri.
Chi gli ha regalato il diritto di negare tutti questi diritti? Da dove viene l’impunità che permette a Israele di portare avanti la mattanza di Gaza? Il governo spagnolo non poté bombardare impunemente il Paese Basco per sterminare l’Eta, né i governo britannico pote distruggere l’Irlanda per liquidare l’Ira. Forse la tragedia dell’Olocausto implica una polizza di eterna impunità?
O questa luce verde viene dalla potenza mandataria che ha in Israele il più incondizionato dei suoi vassalli? L’esercito israeliano, il più moderno e sofisticato del mondo, sa chi uccide. Non uccide per errore. Uccide per orrore. Le vittime civili si chiamano danni collaterali, secondo il dizionario di altre guerre imperialiste. A Gaza, di ogni dieci danni collaterali, tre sono bambini. Che si sommano a migliaia di mutilati, vittime della tecnologia dello squartamento umano, che l’industria militare sta testando con successo in questa operazione di pulizia etnica. E come sempre, sempre lo stesso: a Gaza, cento a uno. Per ogni cento palestinesi morti, uno israeliano.
Gente pericolosa, avverte l’altro bombardamento fatto con la manipolazione dei mass media, che ci invitano a credere che una vita israeliana vale tanto quanto cento vite palestinesi. Gli stessi media che ci invitano a credere che sono umanitarie le duecento bombe atomiche di Israele, e che una potenza nucleare chiamata Iran è quella che distrusse Hiroshima e Nagasaki.
La cosiddetta comunità internazionale, esiste? E qualcosa di più di un club di mercanti, banchieri e guerrieri? Qualcosa di più del nome artistico che gli Stati Uniti utilizzano quando fanno teatro?
Davanti alla tragedia di Gaza, l’ipocrisia mondiale brilla di nuovo. Come sempre, l’indifferenza, i discorsi vacui, le dichiarazioni vuote, le declamazioni altisonanti, le posizioni ambigue, rendono tributo alla sacra impunità.
Davanti alla tragedia di Gaza, i paesi arabi si lavano le mani. Come sempre. E come sempre i paesi europei si sfregano le mani.
La vecchia Europa, capace di tanta bellezza e perversità, versa una lacrima mentre segretamente celebra questo capolavoro. Perché la caccia al giudeo è stata sempre una abitudine europea, però da mezzo secolo in qua questo debito storico è a carico dei palestinesi, che sono anch’essi semiti e mai sono stati antisemiti. Essi stanno pagando, in sangue contante e sonante, un conto che gli è estraneo.

di Eduardo Galeano.



"Siamo venuti e abbiamo rubato il loro paese. Perché dovrebbero accettarlo?" [David Ben Gurion]

"Ci sono stati l'antisemitismo, i nazisti, Hitler, Auschwitz, ma loro [gli arabi] in questo cosa c'entravano? Essi vedono una sola cosa: siamo venuti e abbiamo rubato il loro paese. Perché dovrebbero accettarlo?"
"I villaggi ebraici sono stati costruiti al posto dei villaggi arabi. Voi non li conoscete neanche i nomi di questi villaggi arabi, e io non vi biasimo perché i libri di geografia non esistono più. Non soltanto non esistono i libri, ma neanche i villaggi arabi non ci sono più. Nahlal è sorto al posto di Mahlul, il kibbutz di Gvat al posto di Jibta; il kibbutz Sarid al posto di Huneifis; e Kefar Yehushua al posto di Tal al-Shuman. Non c'è un solo posto costruito in questo paese che non avesse prima una popolazione araba." 
[David Ben Gurion] 
(The Jewish Paradox di Nahum Goldmann)







"Gaza non è la più bella delle città..." - Mahmoud Darwish

"Gaza non è la più bella delle città.
La sua costa non è più blu rispetto a quelle di altre città arabe.
Le sue arance non sono le migliori del Mediterraneo.
Gaza non è la più ricca delle città.
(Pesce, arance, sabbia e tende abbandonate dai venti, merci di contrabbando e braccia da affittare)
E Gaza non è la più raffinata delle città, o la più grande. Ma lei è equivalente alla storia di una nazione, perché è la più ripugnante tra di noi
agli occhi del nemico - la più povera, la più disperata, e la più feroce. Perché lei è un incubo. Perché lei è arance che esplodono, bambini senza infanzia, uomini senza una vecchiaia, e donne senza desiderio.
Poiché lei è tutto questo, lei è la più bella tra noi, la più pura, la più ricca e più degna di amore".

Mahmoud Darwish




Clint Eastwood: "Era meglio tenersi Hussein e Gheddafi"

Forse era meglio tenersi Saddam Hussein e Muammar Gheddafi. Ad affermarlo è il regista americano Clint Eastwood, regista del discusso film "American sniper" sulla vita di un cecchino americano in Iraq. "Continuiamo a cercare di insegnare la democrazia alle altre culture, ma in alcuni casi serve un dittatore perchè le cose funzionino", afferma Eastwood in una intervista al magazine tedesco Focus.

 
"Abbiamo cacciato Saddam Hussein e lo abbiamo eliminato, tutto questa suona molto bene, ma alla fine la situazione va male lo stesso se non peggio", ha continuato il regista e attore, vicino al partito repubblicano. Un simile ragionamento può applicarsi secondo Eastwood anche alla Libia: "pensavamo di portare la salvezza, ma il paese sta forse meglio? Regnano il caos e la guerra, le milizie dello Stato Islamico estendono il terrore. Gheddafi era un tiranno, questo è vero. Ma sotto il suo regime la gente viveva in pace".


Articolo pubblicato il: 20/02/2015 da Adnkronos
http://www.adnkronos.com/fatti/esteri/2015/02/20/libia-clint-eastwood-era-meglio-tenersi-saddam-gheddafi_WxVU7OPbXXTs5JKCN9FLlM.html?refresh_ce



Un solo Stato musulmano, ebraico e cristiano, libero dal sionismo. di Abu Obaida Shakir

Parte dell'intervista ad Abu Obaida Shakir, portavoce e dirigente della Jihad Islamica in Libano

 D. Perché la Resistenza?
R. Perché i processi di pace, in tutte le loro forme, non sono stati capaci di porre fine all'occupazione sionista, alla sua espansione e all'aggressione contro la nostra gente. Negoziati e trattative non hanno cambiato il fatto che il nostro popolo soffre sotto occupazione. Siamo gente che ama la vita, ma siamo anche attaccati alla nostra terra e siamo quindi pronti a morire per la vita, la dignità la libertà. Il martirio è un mezzo per tenere in vita il nostro popolo, è la dimostrazione che siamo pronti a morire per una giusta causa. Non lottiamo perché amiamo la guerra, ma per riconquistare i nostri diritti e per obbligare i sionisti a lasciare la Palestina. Pace per noi significa smantellare il progetto sionista imperniato sulla creazione di uno stato in terra altrui e sul rientro dei coloni nei paesi da cui sono venuti. Questo significa che la Palestina ritorni al suo popolo legittimo. Ottenuto questo, siamo pronti a vivere insieme con i nostri fratelli cristiani ed ebrei in uno stato liberato dal sionismo. Non lottiamo contro gli ebrei perché sono ebrei, ma perché sono aggressori e occupanti di una terra che non è loro e causa dell'espulsione del popolo palestinese. Sottolineo questo punto così che nessuno equivochi le cose. La comunità internazionale sfortunatamente non appoggia noi, ma l'occupante sionista. Questa è la conseguenza del predominio sionista e americano nelle istituzioni della comunità internazionale. La pace può esserci solo se basata sulla giustizia, il che significa dare ad ognuno i propri diritti; fino a quando i Palestinesi soffriranno l'occupazione e l'espulsione, la bilancia della giustizia è rotta. Noi consideriamo il nemico sionista, e il regime americano che lo sostiene, il vero pericolo per la pace in questa regione e nel mondo intero. Gli americani pretendono di essere i campioni dei diritti umani, mentre aggrediscono l'essere umano, e in nome della democrazia strangolano la democrazia".


Fonte:  http://www.antimperialista.it/index.php?option=com_content&view=article&id=1164:luno-stato-comune-per-musulmani-cristiani-ed-ebreir&catid=5:terra-di-palestina-cat&Itemid=13



"L'ospite invasore" di Ilan Pappè
"Dal punto di vista dei coloni, non conta perchè gli ebrei siano giunti in Palestina alla fine dell' '800 e quanto buoni o cattivi fossero, non importa se tra le mani avessero Marx, la Bibbia o la nuova Bibbia, il fatto è che sono andati ad insediarsi in un'altra terra. L'unico modo per cui puoi andare a casa di altri è solo come ospite, qualsiasi altro modo non funziona. Non importa se l'ospite sia o meno una persona carina, il fatto è che quando l'ospite si mette in testa che la casa in cui è ospitato o metà della casa in cui è ospitato diventa la propria casa, non è più un ospite ma un invasore". 



* Ilan Pappé - Roma, 16 Febbraio 2015 *



Discorso tipico dello schiavo. di Silvano Agosti
 
"Uno degli aspetti più micidiale dell’attuale cultura, è di far credere che sia l’unica cultura...
invece è semplicemente la peggiore.
Gli esempi sono nel cuore di ognuno... per esempio il fatto che la gente vada a lavorare
sei giorni alla settimana è la cosa più pezzente che si possa immaginare.
Come si fa a rubare la vita agli esseri umani in cambio del cibo,
del letto, della macchinetta…?
Mentre fino ad ieri credevo che mi avessero fatto un piacere a darmi un lavoro, da oggi
penso: “Pensa questi bastardi che mi stanno rubando l’unica vita che ho, perché non ne
avrò un’altra, c’ho solo questa.. e loro mi fanno andare a lavorare 5 volte, 6 giorni alla
settimana e mi lasciano un miserabile giorno, per fare cosa?! Come si fa in un giorno a
costruire la vita?!”

Allora, intanto uno non deve mettere i fiorellini alla finestra della cella della quale è prigioniero
perché sennò anche se un giorno la porta sarà aperta lui non vorrà uscire…
Deve sempre pensare, con una coscienza perfetta: “Questi stanno rubandomi la vita,
in cambio di mille euro al mese, bene che vada, mentre io sono un capolavoro
il cui valore è inenarrabile”
Non capisco perché un quadro di Van Gogh debba valere miliardi e un essere
umano mille euro al mese, bene che vada.
Secondo me poi, siccome c’è un parametro che, con le nuove tecnologie, i profitti sono
aumentati almeno 100 volte… e allora il lavoro doveva diminuire almeno 10 volte!
Invece no! L’orario di lavoro è rimasto intatto. Oggi so che mi stanno rubando il bene più
prezioso che mi è stato dato dalla Natura.
Pensa alla cosa più bella che la Natura propone, che è quella, mettiamo, di fare l’amore…
Immagina che tu vivi in un sistema politico, economico e sociale dove le persone sono
obbligate, con quello che le sorveglia, a fare l’amore otto ore al giorno… sarebbe una
vera tortura. E quindi perché non dovrebbe essere la stessa cosa per il lavoro che non è
certamente più gradevole di fare l’amore, no?! Per esempio il fatto che la gente vada a
lavorare sei giorni alla settimana… certo c’ho il mitra alla nuca, lo faccio, perché faccio il
discorso: “Meglio leccare il pavimento o morire?”
“Meglio leccare il pavimento” ma quello che è orrendo in questa cultura è che
“leccare il pavimento” è diventata addirittura una aspirazione, capisci?
Ma è mostruoso che il tipo debba andare a lavorare 8 ore al giorno e debba essere pure
grato a chi gli fa leccare il pavimento, capisci? Tutto ciò è mostruoso…
“SI VABBE’ MA ORMAI E’ IRREVERSIBILE LA SITUAZIONE…”
…Si, tu fai giustamente un discorso in difesa di chi ti opprime, perché è il tipico dello
schiavo, no?! Il vero schiavo difende il padrone, mica lo combatte.
Perché lo schiavo non è tanto quello che ha la catena al piede quanto
quello che non è più capace di immaginarsi la libertà.
Ma rispetto a quello che tu mi hai detto adesso: quando Galileo ha enunciato che era la
Terra a girare intorno al Sole, ci sarà sicuramente stato qualcuno come te, che gli avrà
detto: “Eh si! sono 22 secoli che tutti dicono che è il Sole che gira intorno, mò arrivi te
a dire questa stronzata… e come farai a spiegarlo, a tutti gli esseri umani?” e lui: “Non è
affar mio, signori…”
“Allora guarda, noi intanto ti caliamo in un pozzo e ti facciamo dire che non è vero, così
tutto torna nell’ordine delle cose”… hai capito? Perché tutto l’Occidente vive in un’area
di beneficio perché sta rubando 8/10 dei beni del resto del Mondo.Quindi non è che noi
stiamo vivendo in un regime politico capace di darci la televisione, la macchina, ecc… no!
E’ un sistema politico che sa rubare 8/10 a 3/4 di Mondo e da un po’ di benessere a 1/4
di Mondo, che siamo noi.
Quindi, signori miei, o ci si sveglia, o si fa finta di dormire…
o bisogna accorgersi che siete tutti morti!


Silvano Agosti 



"Vi auguro di essere eretici.." don Luigi Ciotti
«Vi auguro di essere eretici, ma nel senso greco del termine (eresia significa scelta, ndr): vi auguro quindi di scegliere.
Eretico è colui che più della verità ama la ricerca della verità, colui che impegna la propria libertà per chi non è libero. Eretico è chi non cede alla tentazione del cinismo e dell'indifferenza. I cittadini responsabili sono coloro che non si dimenticano mai che legalità e giustizia si devono saldare insieme». 

[don Luigi Ciotti]
  
don Luigi Ciotti
Durante la permanenza a Gubbio ebbi l'onore di cenare al fianco destro di questo grande uomo..si girò verso di me e mi sussurrò queste parole: "La vera forza in una coppia sta nell'essere sempre uniti, nel rispetto e nella fedeltà. Se resterete sempre vicini e uniti nessuno riuscirà mai ad attaccarvi".


Silvia Franceschini



Preghiera sul coraggio. di Kahlil Gibran
E' anche una preghiera per chi non crede..


"Dammi il supremo coraggio dell'Amore,
questa è la mia preghiera,
coraggio di parlare,
di agire, di soffrire,
di lasciare tutte le cose
o di essere lasciato solo.
Temperami con incarichi rischiosi,
onorami con il dolore
e aiutami ad alzarmi ogni volta che cadrò.
Dammi la suprema certezza nell'amore
e dell'amore,
questa è la mia preghiera,
la certezza che appartiene alla vita nella morte,
alla vittoria nella sconfitta,
alla potenza nascosta nella più fragile bellezza,
a quella dignità nel dolore
che accetta l'offesa,
ma disdegna di ripagarla con l'offesa.
Dammi la forza di amare
sempre
e ad ogni costo".




https://www.youtube.com/watch?v=i8dl32t0qnw&feature=share
Il paradosso del nostro tempo - di George Carlin

Il paradosso del nostro tempo nella storia è che abbiamo edifici sempre più alti, ma moralità più basse, autostrade sempre più larghe, ma orizzonti più ristretti. Spendiamo di più, ma abbiamo meno, comperiamo di più, ma godiamo meno. Abbiamo case più grandi e famiglie più piccole, più comodità, ma meno tempo. Abbiamo piu' istruzione, ma meno buon senso, più conoscenza, ma meno giudizio, più esperti, e ancor più problemi, più medicine, ma meno benessere. Beviamo troppo, fumiamo troppo, spendiamo senza ritegno, ridiamo troppo poco, guidiamo troppo veloci, ci arrabbiamo troppo, facciamo le ore piccole, ci alziamo stanchi, vediamo troppa TV, e preghiamo di rado. Abbiamo moltiplicato le nostre proprietà, ma ridotto i nostri valori. Parliamo troppo, amiamo troppo poco e odiamo troppo spesso. Abbiamo imparato come guadagnarci da vivere, ma non come vivere. Abbiamo aggiunto anni alla vita, ma non vita agli anni. Siamo andati e tornati dalla Luna, ma non riusciamo ad attraversare il pianerottolo per incontrare un nuovo vicino di casa. Abbiamo conquistato lo spazio esterno, ma non lo spazio interno. Abbiamo creato cose piu' grandi, ma non migliori. Abbiamo pulito l'aria, ma inquinato l'anima. Abbiamo dominato l'atomo, ma non i pregiudizi. Scriviamo di più , ma impariamo meno. Pianifichiamo di più , ma realizziamo meno. Abbiamo imparato a sbrigarci, ma non ad aspettare. Costruiamo computers più grandi per contenere più informazioni, per produrre più copie che mai, ma comunichiamo sempre meno. Questi sono i tempi del fast food e della digestione lenta, grandi uomini e piccoli caratteri, ricchi profitti e povere relazioni. Questi sono i tempi di due redditi e più divorzi, case più belle ma famiglie distrutte. Questi sono i tempi dei viaggi veloci, dei pannolini usa e getta, della moralita' a perdere, delle relazioni di una notte,dei corpi sovrappeso, e delle pillole che possono farti fare di tutto, dal rallegrarti al calmarti, all'ucciderti. E' un tempo in cui ci sono tante cose in vetrina e niente in magazzino. Un tempo in cui la tecnologia può farti arrivare questa lettera, e in cui puoi scegliere di condividere queste considerazioni con altri, o di cancellarle. Ricordati di spendere del tempo con i tuoi cari ora, perchè non saranno con te per sempre. Ricordati di dire una parola gentile a qualcuno che ti guarda dal basso in soggezione, perchè quella piccola persona presto crescerà , e lascerà il tuo fianco. Ricordati di dare un caloroso abbraccio alla persona che ti sta a fianco, perchè è l'unico tesoro che puoi dare con il cuore, e non costa nulla. Ricordati di dire "vi amo" ai tuoi cari, ma soprattutto pensalo. Un bacio e un abbraccio possono curare ferite che vengono dal profondo dell'anima. Ricordati di tenerle le mani e godi di questi momenti, perchè un giorno quella persona non sarà più li'. Dedica tempo all'amore, dedica tempo alla conversazione, e dedica tempo per condividere i pensieri preziosi della tua mente.
E RICORDA SEMPRE: la vita non si misura da quanti respiri facciamo, ma dai momenti che ci tolgono il respiro.


George Carlin.



Discorso del presidente della comunità palestinese di Roma e del Lazio, Salameh Ashour. Roma, 27.09.2014

"...Vi prometto, popolo italiano: come voi avete sconfitto il nazismo e il fascismo noi sconfiggeremo il sionismo in Palestina. 
Amici, popolo italiano, viva la vostra Resistenza che ha liberato l'Italia dalle dittature. Io vi prometto che il popolo palestinese non si arrenderà mai, il popolo palestinese porterà la bandiera della vittoria su Gerusalemme e su ogni città della Palestina. Grazie anche agli ebrei contro l'occupazione israeliana del territorio palestinese. Noi non siamo contro gli ebrei, noi siamo contro ogni tipo di dittatura, ogni tipo di discriminazione che vuole creare divisione nella nostra umanità. La nostra umanità è unica, la nostra umanità è l'umanità della vittoria, della giustizia, dell'amore, della solidarietà umana. Questo il popolo palestinese vuole esprimere, questo la Palestina oggi esprime; la vostra
presenza qui, cari fratelli e care sorelle, è per dire SI alla giustizia, per dire NO all'aggressione, per dire NO ai politicanti che appoggiano la dittatura di Israele in Palestina. Per questo vi dico: viva la Palestina libera e democratica, viva la Palestina che sarà la patria di tutti i liberi di questo mondo. A noi non interessa la
geografia, a noi interessano i cuori degli uomini, i cuori delle donne, i cuori delle mamme nostre. Per questo cari fratelli, cari amici, vi voglio dire a nome di tutta la comunità palestinese: GRAZIE GRAZIE GRAZIE. Vivano i popoli liberi, viva la libertà contro ogni tipo di dittatura, ogni tipo di nazismo, ogni tipo di fascismo. Viva la Palestina, vivano i martiri del popolo palestinese. Abbasso l'occupazione israeliana della Palestina. Israele, Netanyahu, sarai sconfitto. La bandiera della Palestina e
della libertà sarà su ogni palmo della Palelstina, perchè la patria della Palestina sarà la patria di tutti gli uomini liberi, di tutti gli esseri umani liberi, di tutti i laici, di tutti gli atei, di tutti i musulmani, di tutti gli ebrei, di tutti i cristiani; ma loro vogliono solo rispetto, vogliono fraternità, vogliono amore verso il loro prossimo. Viva la Palestina, viva la giustizia. Sconfitta sarà per ogni tipo di dittatura e per ogni tipo di razzismo. 
GRAZIE GRAZIE GRAZIE cari fratelli".


Salameh Ashour, presidente della comunità palestinese di Roma e del Lazio. Manifestazione nazionale per la Palestina a Roma. 

https://www.facebook.com/video.php?v=717560064980602&set=vb.100001798451501&type=2&theater&notif_t=video_processed




"Un razzista è sempre un nemico di classe". - Pier Franco Devias -
(Pier Franco Devias)
"Odiano il nero povero, non Obama o Eddie Murphy.
Odiano l'arabo affamato, non l'Aga Khan o l'emiro del Qatar.
Odiano il cinese lavoratore, non Bruce Lee o il miliardario di Hong Kong....
E odiano e disprezzano in genere i morti di fame e quelli che cercano disperatamente di campare, mentre nutrono grande rispetto verso chiunque sia ricco e potente.
Ecco perché un razzista è sempre anche un nemico di classe: perché odia gli sfruttati e ama i potenti.
Aggressivo con i deboli, servizievole con i forti.
Si può essere più carogne e vigliacchi di questa gente?"




RIVELAZIONI SCONVOLGENTI DI TIZIANO TERZANI DI OLTRE 12 ANNI FA!





Ecco cosa disse lo scrittore e giornalista corrispondente di guerra TIZIANO TERZANI al festival della letteratura a Mantova nel lontano 2002:

"Spero che non avrete occasione di ricordare quello che vi dico. L'IRAQ vuol dire poi attaccare l'IRAN. Sharon ha già detto che il vero cattivo della regione è GHEDDAFI, per cui poi c'avremo a che fare con la SIRIA e questo gioco non finirà mai...".
- Marzo 2011: Intervento militare della Nato nella LIBIA di GHEDDAFI.
- Settembre 2014: L'America entra in guerra in SIRIA con l'appoggio della coalizione.
- Anno 2015: ?

Infine sentite come racconta la strategia del mainstream mediatico mondiale!

(dalla pagina Facebook di Claudio Cominardi-M5S)


https://www.youtube.com/watch?v=kN1VFP5fOts


 
E se fosse il "conflitto italo-israeliano? di Sulaiman Hijazi

E poi perchè andiamo cosi lontano?In Italia ci sono israeliani ,non sono tanti, ma ci sono e vivono in pace grazie allo stato italiano che li ospita,mettiamo che il mondo decida che la terra promessa degli israeliani dev'essere in italia ,quindi iniziano col trasferimento verso la terra italiana con la scusa che l'italia è disabitata oppure perchè hanno il diritto di avere uno stato,la cosa brutta è che arrivano armati facendo massacri,ammazzando migliaia di siciliani e calabresi e iniziano a salire sempre di più verso il nord.
millioni di italiani lasciano la loro terra cacciati dalla loro casa mentre altri migliaia arrivano dalla russia, polonia e est europa prendendo tutto quello che c'è senza fatica,distruggono tutte le cose che fanno capire che questa terra era italiana,ogni anno che passa prendono più terreni occupando l'italia,arrivano a roma e fanno strage di cittadini ammazzando migliaia e cacciando la maggior parte di loro, pretendono,raccontando storie false che il vaticano non c'era e prima c'era una sinagoga al suo posto ,quindi proibiscono a tutti i pellegrini di andare a pregare li senza permesso,permesso che viene negato quasi sempre,mandano spesso coloni per provocare i fedeli finchè riescono a dividere il vaticano e ne prendono una buona parte ,i romani iniziano a fare resistenza anche armata per difendersi e il mondo considera questi combattenti terroristi.
molti italiani scappano in sardegna e molti anche vengono mandati li per punizione,la sardegna viene considerata la prigione più grande del mondo perchè è chiusa da tutte le parti,addiritura anche dalla francia ,che un giorno era considerata amica del popolo italiano .
in sardegna la corrente arriva solo per 3 ore al giorno e l'acqua non c'è quasi mai,molti muoiono in ospedale per mancanza di medicine e corrente,la sardegna subisce 5 attacchi che causano la morte di migliaia, la distruzione di tutti gli ospedali e le scuole rase al suolo ,nasce in sardegna un movimento per difendere tutta l'italia e viene appoggiato anche da stati esteri quindi migliora sempre il suo modo di difendersi, fin quando arriva ad avere missili ,lanciano missili verso roma solo per difendersi e cercare di fermare questi massacri che da 70 anni uccidono e distruggono il paese ma nulla da fare ,per il mondo rimane sempre terrorista perchè difende casa sua.
mi fermo qui perchè potrei scrivere fino a domani senza fermarmi di questa ingiustizia che spero finisca presto,palestina libera.

Sulaiman Hijazi 



"Perchè sappiamo che la Palestina..." di Marco Varasio

"Perchè sappiamo che Palestina non indica una remota regione dall'altra parte del mondo, ma semplicemente un paese sull'altra sponda del Mar Mediterraneo.
Perchè sappiamo quale sia il dramma delle donne palestinesi incinte forzate a partorire ai checkpoint israeliani.
Perchè sappiamo che la colonie israeliane sono costruite su terra rubata ai palestinesi.
Perchè sappiamo cogliere la poesia e la storia che si cela dietro una chiave tramandata da padre in figlio, per generazioni.
Perchè sappiamo che un olivo che viene bruciato, o una casa che viene giornalmente demolita, è un pezzo di dignità che viene calpestato.
Perchè sappiamo che la striscia di Gaza è la più grande prigione a cielo aperto mai esistita.
Perchè sappiamo che bombardare civili, donne e bambini non può essere chiamato autodifesa, né effetto collaterale.
Perchè sappiamo discernere la differenza tra terrorismo e resistenza armata.
Perchè è vergognoso come il diritto giuridico internazionale venga lacerato dall'impunità di cui gode un paese fondato sul genocidio di un intero popolo.
Perchè supporteremo il diritto al ritorno fino a che l'ultimo dei profughi non vedrà pienamente applicata la risoluzione ONU n° 194.
Perchè non abbiamo paura di dire che parte delle vittime di ieri, sono i carnefici di oggi.
Perchè un paese che fa di bambini prigionieri politici, non può fregiarsi del titolo di democrazia.
Perchè non ci facciamo intimidire da un paese che ad oggi ha violato 73 risoluzioni ONU, la IV° Convenzione di Ginevra, le leggi internazionali, la Convenzione sui diritti dell'infanzia, la Convenzione sulla tortura e che applica un regime di Apartheid documentato da Human Rights Watch e da varie altre ONG.
Perchè stiamo dalla parte dell'oppresso e non dell'oppressore, dalla parte dell'occupato e non dell'occupante.
Perchè anche se la comunità internazionale continua ad ignorare la più mediatica pulizia etnica nella storia dell'umanità, noi supporteremo il popolo palestinese fino alla fine.
Ecco perchè oggi ricorderemo il 65esimo anniversario della Nakba, consci che, nella vita dei palestinesi, di catastrofi ne accadono quotidianamente".


Marco Varasio

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