sabato 23 gennaio 2016

Lo schiaffo è una bomba che scoppia in faccia (di Alberto Pellai)


 
Lo schiaffo è una bomba che scoppia in faccia
Fa sì che un bambino per sempre taccia.
Fa male alla pelle ma ancor di più
Mi affoga nell’ansia e non vengo più su.
Se credi che per riuscire a calmarmi
Lo schiaffo ti serve e può fermarmi
Ti dico che invece uno schiaffo è una bomba
Che spinge noi bimbi a un silenzio di tomba.
Così non potremo mai più raccontare
Che cosa ci aveva fatto arrabbiare.
A volte un capriccio vuol farti capire
Che provo qualcosa che non riesco a dire.
Ho poche parole e molti pensieri
Per dirti che anch’io ho momenti neri.
Se provo paura, ho il cuore in subbuglio
A volte qualcosa ti dico e farfuglio
Ma spesso è più facile per un bambino
Star zitto e fare il birichino.
Lo so che non devo farti arrabbiare
Ma a volte non mi so proprio fermare.
Tu mettimi allora in castigo e se puoi
Non darmi mai schiaffi è il patto fra noi.

(Tratto dal libro "Nella pancia del papà - di Alberto Pellai)

lunedì 4 gennaio 2016

"Così tra poco riavremo finalmente la schiavitù"




"Dove c’è lavoro per uno, accorrono in cento. Se quell’uno guadagna trenta cents, io mi contento di venticinque. Se quello ne prende venticinque, io lo faccio per venti. No, prendete me, io ho fame, posso farlo per quindici. Io ho bambini, ho bambini che han fame! Io lavoro per niente; per il solo mantenimento. Li vedeste i miei bambini! Pustole in tutto il corpo, deboli che non stanno in piedi. Mi lasciate portar via un po’ di frutta, di quella a terra, abbattuta dal vento, e mi date un po’ di carne per fare il brodo ai miei bambini, io non chiedo altro. E questo, per taluno, è un bene, perché fa calare le paghe rimanendo invariati i prezzi. I grandi proprietari giubilano, e fanno stampare altre migliaia di prospettini di propaganda per attirare altre ondate di straccioni. E le paghe continuano a calare, e i prezzi restano invariati. Così tra poco riavremo finalmente la schiavitù".

 (John Steinbeck, Furore, 1939)